Preghiera della sera. Meditazione di Don Francesco Tedeschi sul libro della Genesi (Gen 4,1-16)
21 Июнь 2022 | продолжительность: 28:21
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Abbiamo ascoltato questo racconto di Caino e Abele, una storia antica eppure attualissima. Lo vediamo attorno a noi, nelle tante immagini di violenze e di guerra, che sembrano essere diventate come uno sfondo delle nostre esistenze e davanti a cui tante volte sembra facile anche abituarsi. Ma proprio questo racconto, all'inizio della scrittura, ci pone davanti alla violenza dell'uomo come qualcosa a cui non si può mai rimanere indifferente; e allora tornare ad ascoltare insieme queste parole nella preghiera della sera ci aiuta. Dio è presente in questo racconto e nella vita dei due fratelli, tanto che a lui offrono sacrifici; e si fa presente in particolare proprio nella vita di Caino, quando si accorge del peccato che è accovacciato alla porta del suo cuore. Dio si fa presente con la sua parola e questa è la sua unica arma, per impedire la violenza. Sì, Dio è disarmato davanti alla violenza degli uomini. Ma il Signore ha fiducia nell'uomo, anche in Caino. Sa che lui può dominare questo istinto malvagio, ma deve ascoltare la sua parola. Il peccato di Caino, prima di uccidere suo fratello, è nel non ascoltare. Allora diamo spazio all'ascolto, alla sua parola, perché è solo con questa parola che possiamo dominare il male, anche nel nostro cuore.
0:00 Preghiera con la Comunità di Sant'Egidio
13:07 Lettura del libro della Genesi (Gen 4,1-16)
16:08 Commento sul libro della Genesi (Gen 4,1-16)
Dal libro della Genesi
(Gen 4,1-16)
Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino e disse: "Ho acquistato un uomo grazie al Signore". Poi partorì ancora Abele, suo fratello. Ora Abele era pastore di greggi, mentre Caino era lavoratore del suolo.
Trascorso del tempo, Caino presentò frutti del suolo come offerta al Signore, mentre Abele presentò a sua volta primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: "Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovresti forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai".
Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: "Dov'è Abele, tuo fratello?". Egli rispose: "Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?". Riprese: "Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto, lontano dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra". Disse Caino al Signore: "Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà". Ma il Signore gli disse: "Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse. Caino si allontanò dal Signore e abitò nella regione di Nod, a oriente di Eden.
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